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Trasporto stradale: “stesse condizioni per tutti coloro che lavorano in Europa”

Il comitato direttivo del trasporto stradale dell'ETF segnala che decine di migliaia di camionisti ucraini e russi sono bloccati in Europa, con scarsi mezzi di sussistenza e con poche possibilità di tornare nei loro paesi.

Chiediamo quindi che gli operatori con sede nell'UE che li impiegano, forniscano loro condizioni retributive e di lavoro nel pieno rispetto delle regole dell'UE. Il Mobility Package 1 copre i cittadini di paesi terzi che lavorano nel territorio dell'UE e conferisce loro il diritto alla parità di retribuzione per lo stesso lavoro di pari valore, il diritto a trascorrere il riposo settimanale in condizioni di alloggio adeguate, il diritto al ritorno al luogo di residenza almeno una volta al mese.

Chiediamo inoltre agli Stati membri di facilitare il ritorno sicuro nel paese di origine, per i conducenti che lo desiderano.

Ora più che mai, l'ETF è all'avanguardia nella campagna per un'applicazione non discriminatoria della legislazione dell'UE a tutti i conducenti di autobus, pullman e camion che lavorano sul territorio dell'UE, indipendentemente dalla loro origine.

L'Autorità europea del lavoro dedica il 2022 al trasporto su strada e la problematica dei conducenti di paesi terzi è al centro. L'ETF è pronta a cooperare con l'ELA a tale riguardo ed è ugualmente preparata a collaborare con l'industria per garantire protezione a questi conducenti che necessitano di condizioni di lavoro e di vita dignitose e legali.