Roma 9 marzo - “Le discrasie del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti necessitano nuovamente di un’ulteriore ed ennesima correzione di atti in corso d’opera”. Lo afferma la Filt Cgil in merito alle abilitazioni Mams e Mabev per i marittimi, sottolineando che “anche su un requisito così importante per garantire le operazioni di emergenza a bordo delle navi e per portare soccorsi verso altre navi ed in favore della tutela dei passeggeri e dei lavoratori, registriamo ancora preoccupanti segnali di difficoltà sui contenuti e sui tempi degli atti formali con i quali il nostro Paese dovrebbe adeguarsi alle normative internazionali di settore”.
“Sono difficoltà - spiega la Federazione dei Trasporti della Cgil - che nascono principalmente dalla mancanza di un sistema di monitoraggio della platea di marittimi italiani a cui sono rivolti i provvedimenti normativi del Mit e che, nel caso delle abilitazioni Mams e Mabev, rischiano addirittura di far perdere le possibilità di imbarco ai lavoratori. Una situazione che riteniamo inaccettabile”.
“I problemi da risolvere - evidenzia la Filt - riguardano il fatto che i relativi costi dei corsi non possono essere a carico dei lavoratori ma delle società armatoriali. La parte istituzionale deve declinare, in maniera più puntuale e senza creare difficoltà, modi e tempi necessari ai marittimi per adeguarsi alle disposizioni, e vanno individuati più centri formativi dove ottenere le abilitazioni. Inoltre è grave la sottovalutazione del fatto che i lavoratori abbiano sostenuto, fino ad oggi inutilmente, dei costi per corsi senza potervi partecipare”.
“Per sollecitare risposte - annuncia infine la Filt - a questo ed altri quesiti come i corsi di aggiornamento per i lavoratori marittimi ed i percorsi formativi che devono abilitare la mansione di Ufficiale Elettrotecnico (E.T.O.), chiederemo un incontro urgente al Mit”.