Roma 11 aprile - “Un passo nella direzione giusta e l’emergere di una problematicità”. Così Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti su quanto contenuto nel Dpcm del 10 aprile per i settori della spedizione delle merci e dei magazzini, spiegando che “va bene l’individuazione delle merci che, in via prioritaria, dovranno essere distribuite sul territorio nazionale, mentre preoccupa la riapertura dei magazzini anche delle imprese che effettuano attività produttive sospese, nonchè la spedizione verso terzi di merci giacenti e la ricezione in magazzino di beni e forniture”.
“Sarebbe stato necessario - sostengono le tre organizzazioni sindacali - far prevalere il principio di precauzione e prudenza perchè in una situazione ancora fortemente critica sul piano dello sviluppo del contagio, si corre il rischio di abbassare i livelli di attenzione, relativamente alla salute e sicurezza sul lavoro”.
Secondo Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti: “per quanto attiene la ripresa delle attività di magazzino, consegna o ricezione, dovrà trovare piena applicazione quanto convenuto nel protocollo sulla sicurezza, sottoscritto il 14 marzo scorso tra governo e parti sociali e quanto disposto dal protocollo sottoscritto, presso il Ministero delle infrastrutture e trasporti, il 20 marzo tra parti datoriali e sindacati dei trasporti. In particolare, dovranno essere costituiti immediatamente i comitati aziendali per l’applicazione e la verifica del protocollo con il pieno coinvolgimento delle organizzazioni territoriali e dei rispettivi rappresentanti sindacali”.
“In questa delicata situazione - evidenziano infine le tre organizzazioni sindacali - le imprese dovranno ottemperare scrupolosamente a tutte le disposizioni impartite dalle autorità sanitarie, fornendo le necessarie dotazioni di dispositivi di protezione individuali, sanificando tutti gli ambienti di lavoro secondo le frequenze stabilite e organizzando i processi per garantire il distanziamento sociale, fermo restando che saranno direttamente responsabili di eventuali situazioni di contagio che si dovessero sviluppare, in ordine a riaperture affrettate e non rispettose dei percorsi di tutela evidenziati”.