Roma 13 luglio - “C’è forte preoccupazione perché in ballo c’è il lavoro di oltre 5 mila dipendenti diretti e circa 3 mila tra dipendenti delle aziende collegate ad Aspi che svolgono manutenzione, progettazione, servizi amministrativi, informatici e pulizie delle aree di servizio e gli stagionali”. Così la Filt Cgil sulla possibile revoca della concessione ad Aspi, sottolineando che “sulle decisioni da prendere serve rimanere al merito delle questioni senza basarsi su una logica politica e populista”.
Secondo la Federazione dei trasporti della Cgil “è necessario che venga trovata una soluzione senza ulteriori traumi, in quanto un contenzioso tra Stato ed Aspi, non solo non sarebbe utile ma potrebbe trasformarsi in un boomerang contro il Paese, con conseguenze sui cittadini che si trovano in una situazione già compromessa dall’emergenza sanitaria. Sarebbe più opportuno nell’interesse del Paese ripartire con investimenti su infrastrutture come la Gronda ed il nodo di Bologna”.
“In generale - prosegue la Filt Cgil - sulle tariffe siamo favorevoli ad un sistema che sia strettamente correlato a piani di manutenzione programmati, agli investimenti ed al livello di servizio per i cittadini utenti, a partire dal presidio dei caselli e della rete. Infine è necessario che i sistemi concessionari vengono uniformati con regole chiare, così come va ripensato il sistema di controlli e verifiche da parte dello Stato visto gli eventi accaduti”.