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Roma 5 maggio - “Anche su un tema rilevante come quello della salute delle lavoratrici e dei lavoratori, le aziende del trasporto pubblico locale, attraverso le loro rappresentanze, si contraddistinguono per la propria totale e assoluta indifferenza, nei confronti di chi ogni giorno garantisce lo svolgimento del servizio e il diritto della mobilità dei cittadini, mettendo a rischio la propria incolumità”. Lo affermano unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna, riferendo che “Asstra, Agens e Anav non si sono rese disponibili ad attivare il percorso delle campagne vaccinali nelle aziende del tpl in attuazione del Protocollo del 6 aprile scorso, firmato dalle Parti Sociali, questo, paradossalmente, nonostante in alcune realtà aziendali, che fanno sempre riferimento alle stesse associazioni datoriali , l'iter della campagna vaccinale sia stato attivato”.
Secondo quanto riferiscono le organizzazioni sindacali: “le parti datoriali si sono perfino rifiutate di effettuare un semplice monitoraggio, rispetto all’adesione delle stesse aziende del settore al piano vaccinale. Un’operazione indispensabile per attivare il processo organizzativo finalizzato ad immunizzare coloro che lavorano nel tpl, contribuendo così anche alla campagna vaccinale pubblica. Quanto accaduto - sostengono infine Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna - non fa altro che alimentare ed inasprire la vertenza del mancato rinnovo del contratto nazionale”.