Roma 21 ottobre - “In attesa che la magistratura svolga le opportune verifiche per l’accertamento di eventuali responsabilità occorre una maggiore sorveglianza da parte dei responsabili aziendali presenti nella filiera di quel deposito ed una specifica formazione del lavoratore, in special modo se neo assunto, anche in relazione al tema della sicurezza sul luogo di lavoro.” E’ quanto evidenziamo unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti nazionali sull’incidente mortale sul lavoro avvenuto oggi all’interno dell’Interporto di Bologna, presso il nuovo deposito SDA (Poste Italiane) nel territorio di Bentivoglio, dove ha perso la vita un lavoratore di 22 anni, originario della Guinea Bissau, aggiungendo che “entrambe le azioni sono indispensabili per una maggiore tutela, considerata la forte esposizione dei lavoratori in un settore dove è elevato il rischio di infortuni”.
“Si sente ancora - sottolineano le organizzazioni sindacali - l’eco delle parole che abbiamo portato nelle tante assemblee, in cui è stato richiamato con forza quale priorità la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori nell’ambito dei luoghi di lavoro. Ribadiamo che è necessario fermare questa carneficina. È tempo di costruire prassi e procedure per garantire sicurezza e lavoro, preservando la vita di ogni lavoratore. Le istituzioni nazionali e locali devono rafforzare le verifiche, i controlli, le ispezioni nei luoghi di lavoro. Siamo in attesa che il Governo faccia la propria parte, emanando il decreto che dovrebbe contenere importanti novità sul piano della prevenzione degli infortuni, ma anche pene e sanzioni più severe per le aziende che non rispettano le normative sulla sicurezza. Occorre che ogni soggetto responsabilmente, in questo Paese, faccia la propria parte, a partire dal sindacato senza sottovalutare per nessuna ragione le questioni della sicurezza”.
“Come organizzazioni sindacali di categoria - affermano infine Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti - esprimiamo alla famiglia va il nostro commosso cordoglio. Inoltre da tempo perseguiamo l’obiettivo di internalizzare le attività lavorative svolte in appalto presso i grandi operatori di logistica in Italia, per fare in modo che ci siano maggiori controlli sulla sicurezza delle attività nei magazzini ed evitare che nella filiera degli appalti si trovi il modo di scaricare i costi della sicurezza”.