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Roma 3 maggio - "Determinati provvedimenti del Governo vanno ulteriormente a colpire quelle aree del Paese già fortemente penalizzate, aumentando le disuguaglianze e disparità di accesso ai servizi e alle infrastrutture ai residenti del Mezzogiorno". Ad affermarlo la Filt Cgil nazionale sulle recenti norme che riguardano il Sud.
"Con la Zes unica - sottolinea la Federazione dei Trasporti della Cgil - dopo che hanno eliminato gli otto commissari e accentrato la governance senza una struttura, è tutto bloccato a Roma con centinaia di domande inevase. Aspettiamo il DPCM che avvii la capacità erogativa di quelle risorse che, ricordiamo, hanno un vincolo di destinazione territoriale per l’80% al Sud per legge e non per gentile concessione di qualcuno mentre ci sono opere ferme, una commissione VIA in scadenza e con il contatore che riparte da zero".
"La vera notizia rimane - afferma infine la Filt Cgil - che le risorse destinate al Fondo perequativo infrastrutturale per ridurre il gap tra Sud e il resto del Paese, diminuiscono in maniera vertiginosa, passando dagli oltre 4 miliardi previsti originariamente ai circa 900 milioni stanziati".
"Infine la riforma delle politiche di coesione - conclude la Filt - prevede che le risorse residue, circa 900 milioni siano destinate solo alle regioni del Mezzogiorno, considerando che a queste Regioni spetterebbe l'82% del totale, in sintesi la legge di Bilancio ha tagliato al Sud 3 miliardi per restituirne forse 150 milioni".