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Roma 29 agosto - “Ad un anno dalla strage di Brandizzo rimane alta l’attenzione della Cgil nei confronti di Rfi e continua la vertenza per garantire maggiore sicurezza nelle attività di manutenzioni ordinarie e straordinarie della rete ferroviaria sia per le lavorazioni in appalto che quelle interne, per una migliore organizzazione e articolazione del lavoro, più attenta ai ritmi di lavoro, per una maggiore qualificazione delle ditte in appalto,”. E’ quanto dichiarano Stefano Malorgio e Alessandro Genovesi, rispettivamente segretari generali di Filt Cgil (trasporti) e Fillea Cgil (edili), ad un anno dalla strage di Brandizzo quando persero la vita 5 operai edili della ditta in appalto per RFI, Sigifer.

“Registriamo dei passi avanti positivi sul piano dell'occupazione così come il proseguimento di un confronto serrato sulla reinternalizzazione di alcune attività, sulle procedure per i bandi di gara e degli investimenti, ma - spiegano i segretari - ma rimangono ancora molte cose da fare: dal badge elettronico per rilevare presenze e orari reali dei lavoratori in appalto, al divieto di subappalto per tutte le lavorazioni più pericolose, dal rispetto dei corretti inquadramenti professionali secondo il contratto edile alla specifica formazione, fino ad una nuova organizzazione che consenta di avere tempi e procedure per ridurre il traffico merci e persone in contiguità con i cantieri ed investimenti tecnologici più avanzati che garantiscono chi lavora sula rete”.

"Pensiamo - proseguono - che occorra una maggiore qualificazione di tutti coloro che sono chiamati, come lavoratori diretti o in appalto, ad operare sulle manutenzioni ordinarie e straordinarie, investendo ancora di più in formazione e proseguendo in una riorganizzazione del lavoro orientata ad una programmazione degli interventi più efficace e compatibile con tempi e carichi di lavoro sperimentando in questa logica l’introduzione di una figura di responsabile della sicurezza di sito”.

“Su questo come Filt e Fillea Cgil continueremo a lavorare per accelerare il raggiungimento di quegli obbiettivi e superare i ritardi e le chiusure che pure rimangono. Perché non ci sia mai più una nuova Brandizzo”.