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La rivista specializzata sull'autotrasporto On Road Magazine ha intervistato sulla trattativa sul rinnovo del Ccnl il segretario nazionale Michele De Rose

Come procedono i lavori per il rinnovo del ccnl?
Il negoziato é iniziato con la presentazione dei 19 punti che partono da una richiesta economica complessiva da parte nostra di un aumento salariale del 18 per cento, ma interessano anche gli orari e i diritti dei lavoratori. Abbiamo raggiunto un primo risultato, la sottoscrizione dell'indennità che copre la vacanza contrattuale, la ICE. Per arrivare a formulare la nostra proposta abbiamo coinvolto la base nei singoli territori, svolto attivi regionali per mettere insieme le istanze territoriali, e infine validato la piattaforma in sede di assemblea nazionale. Quando sarà predisposta un'ipotesi di accordo ci sarà anche un percorso di ritorno per l'approvazione della stessa.


Associazioni sindacali e datoriali: numeri sbilanciati, voi siete tre e qualcuno dice che siete troppo pochi, le aziende di trasporto sono invece rappresentate da 24 associazioni. È difficile trattare con 24 teste diverse?

È complicato: in Italia abbiamo l'anomalia di trovare dall'altra parte del tavolo chi dà il lavoro e chi lo esegue, la committenza e le aziende di trasporto. Non è una mediazione semplice.

Dignità sembra essere, in base alle testimonianze che abbiamo raccolto, la prima richiesta dei trasportatori: ne siete consapevoli?

Si e infatti nella piattaforma abbiamo dedicato un capitolo intero alla qualità del lavoro degli autisti di mezzi pesanti, perché pensiamo ci debba essere maggior dignità e debba essere riqualificato il loro status sociale. Con l’IPA, indennità professionalizzante d'area, vogliamo proprio riconoscere questo valore, anche dal punto di vista pensionistico. Uno degli elementi di difficoltà del settore é il fatto che la pensione degli autisti è di molto ridotta rispetto al salario.

Due parole, discontinuità e lavoro usurante: qual è la vostra posizione, appoggiate le richieste dei lavoratori?


Quanto alla discontinuità nel contratto vorremo inserire un elemento di tutela portando a contrattazione questa definizione: oggi è scontato che il lavoro dell'autista sia discontinuo, ma vorremmo che invece non fosse più cosi, vorremmo che la continuità o la discontinuità fossero oggetto di contrattazione. Quanto alla qualifica di lavoro usurante è sicuramente sbagliato non considerarlo tale, ma sappiamo che le tabelle che definiscono quali professioni Io siano non vengono elaborate né dagli autisti, né dal sindacato, ma dal Ministero, e non c'è alcuna possibilità in questo momento su quel versante, si tratta di un blocco politico.