Roma 5 novembre - “Il risultato di questo sciopero, con adesioni molto alte mediamente del 70% e fino al 90%, non solo nel gruppo Fs, ma in tutte le società che svolgono trasporto ferroviario, testimonia il fatto che è il tema delle aggressioni è molto sentito”. A dichiararlo il segretario generale della Filt Cgil Stefano Malorgio sullo sciopero di otto ore del personale ferroviario di Trenitalia, Trenitalia Tper, Fs Security, Italo Ntv, Trenord a seguito all’accoltellamento di un capotreno a bordo del treno regionale Genova-Busalla, aggiungendo che “l’insicurezza quando si svolge il proprio lavoro è un tema sentito e riguarda aggressioni come quella di ieri, riguarda le morti sul lavoro e le diverse difficoltà che i lavoratori incontrano quotidianamente sul luogo del lavoro”.
“Finora, indubbiamente non si è fatto abbastanza - sottolinea il segretario generale della Filt Cgil - e francamente ci siamo un po' stancati anche dalla propaganda che si fa attorno a questo tema. Ogni volta che si discute di aggressioni la politica poi tenta di strumentalizzare questi avvenimenti ma senza mai andare a risolvere quelli che sono i problemi veri, cioè investimenti tecnologici, in sicurezza e anche un 'azione educativa nei confronti dei cittadini. I lavoratori di trasporti come quelli della sanità spesso lavorano in luoghi in cui sono l'unica presenza fisica dello Stato e da questo punto di vista dovrebbero essere maggiormente protetti e tutelati”.
“Il tavolo istituito presso il Ministero dei Trasporti - afferma infine Malorgio - non ha prodotto i risultati che speravamo. Chiediamo investimenti chiari, anche sulla sicurezza, che però continuano a mancare in tutti gli ambiti dei trasporti e non soltanto nei trasporti. Ci vuole un'azione di tutto lo Stato da un punto di vista non solo repressivo, ma anche di natura culturale perché chi svolge il proprio mestiere, chi chiede un biglietto, chi fa il front line con alcuni cittadini, non può essere considerato un nemico e non può essere soggetto ad aggressioni. Crediamo che sia il momento di superare la propaganda e andare al nodo dei problemi”.