Di seguito il contributo del segretario nazionale Michele De Rose sul CCNL Logistica, pubblicato sul nuovo numero de Il Giornale della Logistica.
"Per noi è un contratto innovativo frutto di un lavoro collettivo che risponde alle necessità del settore e agli obiettivi posti nella piattaforma rivendicativa su recupero dell'inflazione, contrasto alla precarietà, profili professionali, orario di lavoro, diritti e salute e sicurezza. Abbiamo rinnovato la parte retributiva, tutelando inizialmente i salari durante il periodo di vacanza contrattuale con l’ice (indennità di copertura economica), con un aumento complessivo medio di 260 euro per il personale viaggiante e di 230 euro per il personale non viaggiante e innovato la parte normativa, complessivamente nuova al 40%. Siamo intervenuti sulla classificazione del personale e abbiamo inserito, per esempio, tantissimi profili professionali nella sezione legata all'impatto tecnologico in un settore nel quale è predominante l'algoritmo. È stato inserito anche un elemento che riguarda l'integrazione, vale a dire la figura del mediatore culturale anche per contrastare eventuali forme di caporalato. Altro risultato importante è la cosiddetta clausola sociale per i driver, cioè la tutela nel momento in cui c'è un cambio di azienda che gestisce la consegna dell’ultimo miglio: in questo modo i lavoratori transitano con tutti i diritti economici e normativi e viene tutelata l’occupazione. Infine sulla salute e sicurezza, su cui voglio soffermarmi, noi siamo stati molto colpiti dalla tragedia nell'impianto Eni di Calenzano perché forse si poteva agire preventivamente, ed è anche per questo che abbiamo molto insistito sul Documento di valutazione dei rischi come strumento per potere dare delle risposte soprattutto in tema di prevenzione e sulla figura del rappresentante dei lavoratori sulla sicurezza di sito.
In questa contrattazione abbiamo frenato e accelerato nello stesso tempo. Con questo ossimoro intendo dire che abbiamo frenato, evitando che si rompesse il tavolo, ma abbiamo accelerato per arrivare a una conclusione in tempi brevi. C’è stata solamente una minaccia di sciopero, nel momento in cui ci siamo resi conto che i negoziati si erano arenati e lo abbiamo fatto in un periodo dell’anno particolare per questo settore, le feste di Natale. Quindi si è scelta la strada del negoziato che è poi andato a buon fine, chiudendo un contratto dopo 9 mesi dalla scadenza, fatto non usuale. Il valore evidentemente superiore di tutto quello che abbiamo fatto sta nell’avere ribadito il contratto unico e di filiera integrata. Tutto ciò ha un valore politico".