Roma, 22 marzo - “Seconda azione di sciopero domani, venerdì 23 marzo, degli addetti dei servizi di pulizia a bordo dei treni di Trenitalia per l’intero turno”. A proclamare la protesta, nel rispetto della legge, sono unitariamente Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Attività Ferroviarie, Fast Mobiltà e Orsa, in quanto “le aziende Dussmann, Miorelli, Boni e Compass, che hanno da mesi il servizio in appalto, si rifiutano di applicare alcune indennità come quella in occasione delle soste del personale tra un servizio e l’altro”.
“E’ grave - denunciano unitariamente le organizzazioni sindacali - che le aziende in questione non abbiano sottoscritto il contratto nazionale della Mobilità e non lo applichino completamente e che nonostante le sollecitazioni sindacali abbiano persino ignorato la mediazione del Ministero del Lavoro, prevista dalle procedure di raffreddamento. É ancora più grave - aggiungono - che il committente Trenitalia, che ha determinato questo stato di cose per un mero risparmio, faccia finta di nulla scaricando disagi sui propri clienti.
“Già lo scorso 24 novembre - affermano infine Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Attività ferroviarie, Fast Mobiltà e Orsa - i lavoratori hanno effettuato un primo sciopero, ma adesso, preso atto del silenzio assordante e del disinteresse di Trenitalia e delle società coinvolte, non hanno altra scelta che proseguire la vertenza e se continuerà a mancare il necessario confronto, non si escludono ulteriori iniziative di protesta”.
Ferrovie: Sindacati, 23 marzo sciopero addetti pulizie
Roma, 9 marzo – “Il 23 marzo si terrà la seconda azione di sciopero per l’intero turno degli addetti dei servizi di pulizia a bordo dei treni della società Trenitalia”, ne danno notizia Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Attività ferroviarie, Fast Mobiltà e Orsa, spiegando che “lo sciopero avverrà nel rispetto della legge ed è motivato dal fatto che le aziende Dussmann Service, Miorelli Service, Boni e Compass, che hanno il servizio in appalto, non hanno sottoscritto il contratto nazionale della Mobilità e non lo applicano completamente”.
“Le aziende in questione - proseguono le organizzazioni sindacali - da mesi si rifiutano di applicare alcune indennità nonostante le sollecitazioni sindacali e hanno persino ignorato la mediazione del Ministero del Lavoro, prevista dalle procedure di raffreddamento”.
“Già lo scorso 24 novembre - affermano infine Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Attività ferroviarie, Fast Mobiltà e Orsa - i lavoratori hanno effettuato un primo sciopero ma adesso, preso atto del silenzio assordante e del disinteresse del committente Trenitalia e delle società coinvolte, non hanno altra scelta che continuare la vertenza”.