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Roma 5 maggio - “Arrivati a questo punto e visto che ci sono le condizioni, la stazione appaltante e gli altri soggetti istituzionali coinvolti valutino seriamente la possibilità di rescindere l’affidamento a Roma Tpl, garantendo con altri soggetti la continuità del servizio pubblico erogato, l’immediato adeguamento dei suoi standard di regolarità, la liquidazione delle spettanze retributive ai lavoratori e la regolarizzazione delle contribuzioni previdenziali e sociali”. E’ quanto sostiene il segretario generale della Filt Cgil Alessandro Rocchi sulla situazione in atto a Roma nel servizio di trasporto urbano affidato a Roma Tpl che considera “non più sostenibile”.
Secondo il segretario generale della Filt “alle croniche carenze di servizio, progressivamente aumentate nel corso degli ultimi mesi, si sono aggiunti, nello stesso periodo, il più volte ritardato pagamento da parte delle aziende degli stipendi, fino alla mancata erogazione delle ultime due mensilità, e consistenti mancati versamenti, sia all’Inps che al Fondo Priamo, delle contribuzioni previdenziali e sociali”.
“Le inadempienze delle aziende - sostiene infine Rocchi - sono ormai ampiamente accertate e lo stato finanziario e produttivo delle stesse non delinea, a nostro parere, alcuna possibilità di ripristino e prosecuzione del servizio secondo i requisiti quantitativi e qualitativi previsti dal contratto di affidamento in atto”.