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Roma 4 maggio - “Si apra una nuova fase con certezze e ammortizzatori sociali per il personale”. E’ quanto chiede la Filt Cgil, a seguito della nomina del Commissario giudiziale e del riconoscimento dello stato di insolvenza per Artoni denunciando che “la sciagurata gestione dell’azienda da parte della proprietà, le scellerate scelte operate negli ultimi anni e la mancanza totale di contatto con la realtà della direzione hanno prodotto un dramma per alcune migliaia di lavoratori e di lavoratrici, tra dipendenti diretti ed indotto e distrutto un’impresa florida che, in passato, è stata leader nel settore delle spedzioni”.
“Da gennaio - ricorda la Federazione dei Trasporti della Cgil - oltre 500 dipendenti non hanno ricevuto la retribuzione, da oltre dieci mesi le imprese in appalto che coinvolgono sul piano nazionale oltre 2500 addetti, non ricevono i corrispettivi e da cinque mesi tutti questi lavoratori sono senza attività e senza sostegno al reddito”.
Secondo la Filt “ora occorre che il Ministero del Lavoro, il 17 maggio si terrà un ulteriore incontro per valutare l’assegnazione della Cigs richiesta il 10 marzo scorso, in sintonia con quanto già disposto in altri casi di così ampio impatto sociale, dia positivo corso all’ammissione alla Cassa per i dipendenti e nel contempo vengano prodotte idonee soluzioni anche nei confronti dei lavoratori e alle lavoratrici dell’indotto che hanno temporaneamente perso il lavoro”.
“Così come per la vicenda Alitalia - sostiene infine la Filt Cgil - anche in questo caso ci troviamo di fronte a migliaia di persone che devono essere supportate ed accompagnate ad una nuova occupazione per evitare un dramma sociale di vaste dimensioni che impatta su tutto il territorio nazionale”.

TRASPORTI: Filt, rinviato al 26 aprile richiesta cigs Artoni. Da azienda ora serve responsabilità
Roma 5 aprile - “Aggiornato al prossimo 26 aprile l'incontro per l'eventuale accordo sulla cigs, di modo , nel frattempo, di poter far mettere in campo all'azienda tutte le azioni necessarie per vedersi assegnata la cassa”. E’ quanto riferisce la segretaria nazionale della Filt Cgil Giulia Guida al termine dell’incontro di oggi al Ministero del Lavoro sulla richiesta di attivazione di cigs per i circa 400 dipendenti del gruppo reggiano Artoni, specializzato in trasporto merci e logistica, non interessati dal passaggio alla multinazionale altoatesina del settore, Fercam.
“Oggi - denuncia la dirigente nazionale della Filt – è emersa l'assoluta irresponsabilità ed inadeguatezza della proprietà Artoni, assente al tavolo ministeriale e responsabile di aver formulato in modo irricevibile la richiesta di cassa”.
Secondo Giulia Guida infine “da qui al 26 aprile serve un’assunzione di responsabilità da parte della proprietà, a partire dall'immediato pagamento delle mensilità arretrate e non retribuite degli ultimi tre mesi”.

TRASPORTI: Filt, su crisi Artoni serve pagamento stipendi e avvio cassa integrazione
Roma 30 marzo - “Una situazione intollerabile e drammatica per i 580 dipendenti”. Così la segretaria nazionale della Filt Cgil, Giulia Guida sulla vicenda del gruppo reggiano Artoni, a seguito dell’operazione di acquisizione da parte della multinazionale, con sede a Bolzano, Fercam evidenziando che “Artoni non ha corrisposto la retribuzione degli ultimi tre mesi, gettando nella disperazione 580 famiglie”.
Secondo quanto denuncia la dirigente nazionale della Filt “Artoni, dopo aver distrutto una delle più importanti realtà del panorama della logistica nazionale, si sta dimostrando incapace di affrontare l’attuale gravissima situazione, di cui è assolutamente responsabile. Infatti, mentre i dipendenti sono abbandonati a sé stessi, senza risposte né salario, la proprietà sfugge ad ogni elementare principio di realtà e non mette in campo le azioni necessarie per affrontare, con responsabilità e rispetto per i lavoratori, il disastro creato”
“Dei 580 dipendenti - spiega Guida - solo 150 troveranno continuità occupazionale nelle filiali acquisite da Fercam. Per affrontare la situazione del restante personale, a partire dai dipendenti, il 5 aprile si terrà un incontro al Ministero del Lavoro nel quale dovrà essere avviata la procedura per l’assegnazione della cassa integrazione. Occorre - chiede la segretaria nazionale della Filt - che ai lavoratori venga immediatamente garantita da Artoni l’erogazione delle mensilità arretrate e concesso dal Ministero il sostegno della cassa”.
“Oltre al dramma dei dipendenti - prosegue Guida - una situazione analoga viene vissuta da circa 2500 addetti occupati su tutto il territorio nazionale negli appalti e nei servizi di magazzinaggio e trasporto. Occorre anche - chiede infine la dirigente nazionale della Filt - che vengano individuati, in sede istituzionale, idonei strumenti per sostenere anche tutti questi lavoratori dell’indotto per evitare un dramma sociale che investe tutto il territorio nazionale”.

TRASPORTI: Sindacati, avviato al Mise percorso per soluzione crisi Artoni
Roma 1 marzo - “Impegno a trovare una soluzione negoziale che preveda un affitto di ramo d’azienda con un perimetro da individuarsi, ridotto rispetto alla proposta iniziale e successivo acquisto da parte di Fercam che dovrebbe coinvolgere circa 150 lavoratori dipendenti del gruppo Artoni”. E’ quanto riferiscono Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti sui contenuti del verbale sottoscritto oggi al Ministero dello Sviluppo Economico sulla crisi dell’azienda di trasporti Artoni, a seguito della mancata acquisizione da parte del Gruppo Fercam di Bolzano, sottolineando che “questa soluzione dovrà essere definita entro il prossimo 10 marzo”.
“Il Gruppo Artoni - riferiscono inoltre le tre organizzazioni sindacali - si è impegnato a reperire strumenti idonei per il proseguimento, anche parziale, delle attività operative in corso ed in tale ottica l’azienda attiverà l’istanza per l’accesso alla Cigs. Artoni - chiedono Filt, Fit e Uiltrasporti - deve farsi carico delle retribuzioni pregresse di tutti i lavoratori ed è necessario il coinvolgimento di tutte le regioni interessate per dare prospettive occupazionali e di reddito ai lavoratori indiretti senza salario e dell’indotto senza lavoro”.
“La vertenza coinvolge complessivamente circa 3000 lavoratori - denunciano le tre organizzazioni sindacali - che potrebbero essere lasciati senza alcuna prospettiva occupazionale e salariale, a causa di una gestione approssimativa dell’intera vicenda da parte del gruppo Artoni e per la scarsa chiarezza sul percorso della definizione negoziale tra le parti imprenditoriali”.
“La verifica degli impegni assunti dai due soggetti imprenditoriali - riferiscono infine Filt, Fit e Uiltrasporti - è fissata il prossimo 14 marzo al Mise”.

TRASPORTI: Filt Cgil, a rischio 3 mila posti di lavoro senza fusione Fercam Artoni

Roma 17 febbraio - “Può avere conseguenze drammatiche dal punto di vista occupazionale con la perdita di 586 posti di lavoro diretti e circa 2500 dipendenti di altrettante aziende in appalto sul tutto territorio nazionale, tra cui molte piccole imprese”. E’ quanto denuncia la segretaria nazionale della Filt Cgil Giulia Guida sulla mancata acquisizione nel settore della logistica e dei trasporti del Gruppo reggiano Artoni da parte della multinazionale altoatesina Fercam, sottolineando che “ogni giorno che passa sale la preoccupazione ed anche la tensione tra tutte le persone coinvolte con il serio rischio di effetti anche sull’ordine pubblico in un settore non nuovo a disordini e mobilitazioni come quello della logistica”.
“Come sindacato - spiega la dirigente della Filt Cgil - abbiamo accolto quanto dichiarato vincolante da Fercam per la realizzazione della fusione con Artoni e abbiamo trovato una soluzione per tutti i lavoratori, garantendo la cigs nei confronti dei dipendenti non soggetti al passaggio ma ancora non abbiamo ricevuto nessuna formale risposta”.
“Ora salvare i 3 mila posti di lavoro - sottolinea Giulia Guida - è un dovere di tutti i soggetti coinvolti e per questo abbiamo chiesto l’intervento del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministero del Lavoro e di Confindustria che non può restare indifferente, per far riprendere il confronto con Fercam Artoni e concludere positivamente il negoziato”.

TRASPORTI: Sindacati, domani nuovo sciopero Artoni. Serve Governo e Confindustria

Roma 16 febbraio - “Nuovo sciopero per l’intera giornata di domani, venerdì 17 febbraio, del personale di Artoni e delle imprese in appalto, con azioni di mobilitazione anche presso le sedi di Fercam”. A proclamarlo unitariamente nel settore della logistica e dei trasporti, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, in merito alla vicenda del subentro di Fercam in Artoni “respingendo il bieco tentativo di far ricadere sul sindacato la mancata realizzazione dell’operazione”.
Secondo le tre organizzazioni sindacali dei trasporti “i 3 mila posti di lavoro, tra lavoratori Artoni e indiretti, sono stati compromessi unicamente dal comportamento scellerato di Fercam, FercamArtoni e Artoni. Come sindacato abbiamo dimostrato senso di responsabilità ed, in soli tre giorni, abbiamo reso possibile accettare quanto richiesto e dichiarato vincolante da Fercam per realizzare l’operazione, mettendo a nudo le vere intenzioni dell’impresa che non ha ancora fatto pervenire nessuna formale risposta”.
“Ci stiamo attivando - spiegano Filt, Fit e Uiltrasporti - per coinvolgere i Ministeri competenti al fine di affrontare questa delicata e drammatica situazione e per stigmatizzare comportamenti imprenditoriali che, con la massima leggerezza, mettono in crisi l’occupazione, in un settore quale quello della logistica che necessita di tutele, regole e legalità. Anche Confindustria - denunciano infine le tre sigle confederali dei trasporti - non può restare indifferente, in quanto i comportamenti inaccettabili citati sono stati attuati dal presidente di Fercam nonché presidente di Anita, associazione dell’autotrasporto di Confindustria”.

TRASPORTI: Sindacati, domani stop attività Artoni. Riprenda confronto con Fercam

Roma 15 febbraio - “Sciopero per l’intera giornata di domani, giovedì 16 febbraio, di tutti i lavoratori di Artoni e delle imprese appaltatrici, a sostegno dell’accordo con Fercam, multinazionale altoatesina di trasporti e logistica”. Lo hanno proclamato unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti nel gruppo specializzato in logistica e trasporti con sede a Reggio Emilia e filiali in tutta Italia, “vista la grave situazione che si profila in merito alla vicenda del subentro di Fercam”.
“Fercam - spiegano le tre organizzazioni sindacali dei trasporti - si è sottratta alla prosecuzione dell’esame congiunto, previsto oggi, sull’acquisizione di ramo d’azienda, in ottemperanza delle procedure promosse dalla stessa azienda e da Artoni il 19 gennaio scorso, che hanno avuto un primo momento di confronto lo scorso 10 febbraio e che non si è ancora formalmente concluso”.
Secondo Filt, Fit e Uiltrasporti “Fercam, oltre a tentare di scaricare le proprie responsabilità sulle organizzazioni sindacali, non si è ancora resa realmente disponibile a sottoscrivere un accordo che contempli tutte le richieste formulate dall’azienda stessa nell’incontro del 10 febbraio e la possibilità, per i lavoratori non interessati dal passaggio di azienda di accedere ad ammortizzatori sociali”
“Serve - chiedono le organizzazioni sindacali - l’immediata prosecuzione del confronto per la realizzazione del subentro di Fercam in Artoni. La procedura attivata va rapidamente conclusa per garantire la continuità dell’occupazione e delle attività, considerato il concreto rischio occupazionale per circa 3 mila lavoratori tra diretti ed indiretti qualora Fercam abbandoni pretestuosamente l’acquisizione. Il sindacato - sostengono infine Filt, Fit e Uiltrasporti - è pronto ad affrontare questa delicata fase con tutti gli strumenti necessari”.

LOGISTICA: Filt Cgil, no a licenziamenti per acquisizione Artoni da Fercam

Roma 12 febbraio - “Non si possono cambiare le regole nel corso di una partita così delicata”. Così la segreteria nazionale della Filt Cgil Giulia Guida sul trasferimento dei rami d'azienda, con sede a Reggio Emilia, di Artoni Group, Artoni Logistica e Artoni Trasporti alla multinazionale altoatesina di trasporti e logistica Fercam, sottolineando che “la procedura riguarda l’intero perimetro aziendale di Artoni, come ha sempre dichiarato, anche pubblicamente, lo stesso amministratore delegato di Fercam”.
Secondo la dirigente nazionale della Filt Cgil “con il licenziamento di 170 addetti che Fercam pretende di concordare con i sindacati per effettuare l’operazione di ingresso si rileva un difetto di forma. Se la dirigenza ha cambiato idea deve annullare la procedura e riaprirne una nuova. Non si può pretendere l’avallo del sindacato - afferma Giulia Guida - per operare tagli del personale con una modalità che diventa un pretesto per fare licenziamenti con il nostro consenso”. “Abbiamo cercato - spiega la dirigente nazionale della Filt Cgil - di agevolare, in ogni modo e all’interno delle normative vigenti, l’operazione di subentro ma le proposte e le disponibilità, come quella di concordare un indennizzo adeguato per coloro che preferiscono non passare alla nuova realtà, sono state rigettate. Se Fercam - sottolinea inoltre Giulia Guida - ha davvero intenzione ed interesse ad investire nel Gruppo Artoni lo può fare e misurarsi con le difficoltà di un’azienda in crisi a partire dal piano industriale per trovare tutte le soluzioni necessarie come la riduzione degli emolumenti del personale e l’attivazione degli ammortizzatori sociali applicabili, anche attraverso il coinvolgimento del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero del Lavoro”.
Secondo la dirigente nazionale della Filt infine “ora serve una concreta assunzione di responsabilità al fine di realizzare un accordo industriale concreto e poi affrontare il percorso per la realizzazione di un accordo sindacale”.