Roma 15 febbraio - “Sciopero di 8 ore di tutti i lavoratori diretti ed indiretti che operano in Ceva Logistics, nelle ultime 4 ore del turno di lavoro di venerdì 23 febbraio e nelle prime 4 ore di lavoro di lunedì 26 febbraio”. A proclamarlo congiuntamente le categorie dei trasporti, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti e quelle delle telecomunicazioni, Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom e Ugl Telecomunicazioni nell’azienda specializzata nel trasporto merci e nella logistica a seguito della procedura di licenziamento collettivo per 123 dipendenti e della conferma dei licenziamenti individuali presso i siti produttivi di Roma Santa Palomba e di Bergamo.
“L’atteggiamento dell’azienda - affermano le organizzazioni sindacali - è nettamente in contrasto con le norme procedurali di legge del nostro Paese e con le corrette relazioni industriali. Ceva Logistic intende far pagare ai soli dipendenti diretti ed indiretti - sottolineano infine congiuntamente le organizzazioni sindacali dei trasporti e delle telecomunicazioni - una conclamata crisi che si protrae da alcuni anni senza fine, per responsabilità del management incapace di affrontare una ristrutturazione che rilanci lo sviluppo delle attività produttive, anche con nuove acquisizioni di clienti sul mercato, attraverso un credibile piano industriale”.
TRASPORTI: Filt Cgil, illegittimi i licenziamenti individuali della Ceva Logistic
Roma 5 febbraio - “Sei licenziamenti individuali, dopo aver a avviato le procedure di licenziamento collettivo, previste dalla legge 223/91, per 123 dipendenti”. E’ quanto denuncia la Filt Cgil in merito al comportamento di Ceva Logistic, azienda specializzata nel trasporto merci e nella logistica spiegando che “tale iniziativa, oltre che inusuale, è in spregio alle corrette relazioni industriali ed alle stesse norme procedurali”.
“In attesa dell’avvio del confronto sulla procedura collettiva di licenziamento, serve - chiede la Federazione dei Trasporti della Cgil - l’immediato ritiro dei sei licenziamenti individuali, quattro lavoratori presso il sito produttivo di Roma Santa Palomba e due lavoratori presso quello di Bergamo. Da subito - annuncia la Filt - è proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale della società e nei prossimi giorni verranno assunte tutte le iniziative utili per far cessare il grave comportamento aziendale che calpesta i diritti e la dignità di tutti gli addetti”.
Secondo la Filt infine “le pessime condizioni operative dell’azienda e le perdite costanti negli ultimi tre anni di fatturato sono il frutto di una cecità manageriale e di scelte scellerate, mentre serve un piano industriale aziendale di rilancio produttivo e questa mancanza non può essere pagata esclusivamente dai dipendenti che con il lavoro hanno contribuito ad evitare una vera e propria debacle societaria”.