Roma 13 luglio - "È un accordo sbagliato lesivo dei diritti". È quanto sostiene il segretario generale della Filt Cgil, Franco Nasso in merito all'intesa Alitalia con Cisl, Uil e Ugl sulla quale la Cgil si è riservata di rispondere entro tre gioni. Secondo il segretario generale della Federazione dei Trasporti della Cgil "la strada per risolvere il problema era un'altra e l'abbiamo proposta in tutti questi giorni ed alla fine è stata riconosciuta dalla proposta di mediazione del Ministro Poletti, fino all'incredibile dietrofont dell'azienda che ha riportato la proposta al punto iniziale, azzerando i lunghi giorni di trattativa". "A questo punto - evidenzia Nasso - è chiaro che la trattativa, alla luce di quello che è successo, era in mano ad Etihad, assente dalle riunione, ma rispetto alla quale gli attuali vertici di Alitalia avevano dato affidamenti talmente vincolanti da non avere alcuno spazio di manovra nel confronto sindacale. I contenuti chiesti dalla compagnia emiratina, che si ritrovano nell'accordo separato, esercitano una grave limitazione dei diritti dei lavoratori che si trovano davanti alla prospettiva certa del licenziamento, attraverso la collocazione immediata in mobilità. Secondo il numero uno della Filt "era ed è ancora possibile un'altra soluzione per affrontare il passaggio alla nuova azienda con il nuovo socio dall'attuale Alitalia fallita, in seguito al disastro provocato dall'avventura di Alitalia Cai, iniziata nel 2008 con un piano industriale che in questi anni si è rivelato totalmente sbagliato. Abbiamo proposto - ricorda Nasso - sin dall'inizio della trattativa l'utilizzo della cassa integrazione in alternativa alla mobilità, cosa possibile ma rifiutata incomprensibilmente dall'azienza. Al Ministro lupi che va sostenendo la regolarita dell'accordo vorremmo ricordare - spiega il dirigente sindacale della Filt - che le nostre obiezioni riguardano i contenuti dell'intesa con l'incertezza di soluzione per coloro ai quali si promette un altro impiego (i cosìddetti riprotetti) e soprattutto per l'angosciosa prospettiva della mobilità e del licenziamento per tutti gli altri". Secondo Nasso infine "la prova di forza a danno dei tanti lavoratori presenta anche profili di dubbia legittimità che l'azienda dovrà affrontare. Noi proseguiremo nella nostra azione con i lavoratori nella difesa dei diritti e per rivendicare una soluzione che ricostruisca equità e rispetto dei diritti insieme ad una prospettiva di rilancio industriale della nuova Alitalia".