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Roma 9 gennaio 2025 - “L'Autorità garante della concorrenza e del mercato ancora una volta tenta di intervenire a gamba tesa sul settore della portualità, provando nuovamente a minare l’attuale norma che regolamenta l’autoproduzione delle operazioni portuali”. Ad affermarlo il segretario nazionale della Filt Cgil Amedeo D’Alessio sulla una proposta dell’Antitrust di riforma concorrenziale presentata al Parlamento in vista della legge annuale sulla concorrenza, una cui parte consistente riguarda il lavoro portuale auspicando che “tale memoria non venga presa in considerazione dal Parlamento”.
Secondo il dirigente nazionale della Filt Cgil: “risulta davvero incomprensibile come l’Autorità non abbia minimamente analizzato i reali pericoli per l’integrità del principio della concorrenza e quali siano le vere distorsioni che possono mettere in pericolo l’aspetto pubblicistico e l’interesse generale del nostro sistema portuale. La norma attuale sull’autoproduzione tutela la sicurezza dei lavoratori portuali e marittimi, evitando che si diffondano forme di concorrenza sleale tra le imprese o vere pratiche di dumping sociale e salariale. E’ falso affermare che uno dei fattori che limitano la competitività dei porti italiani è il maggior tempo in media richiesto per le operazioni portuali”.
“Il mercato regolato dei porti - spiega D’Alessio - risulta l’elemento imprescindibile per un corretto funzionamento del sistema logistico portuale poiché non permette che singole società condizionino le tariffe e i prezzi al consumo ad esclusivo appannaggio dei propri interessi e a discapito di tutti, a partire dai lavoratori. Ci chiediamo, pertanto, se sia davvero utile al Paese un'Autorità che anziché regolare il mercato ne facilita la deregolamentazione senza minimamente occuparsi delle posizioni dominanti che si stanno già configurando non solo nel settore marittimo e portuale”.
“Si accantoni la proposta sul lavoro portuale dell’Antitrust e si apra una discussione - chiede infine il segretario nazionale della Filt Cgil - sui vari temi che necessitano di un approfondimento a partire dalla più volte annunciata riforma della portualità, altrimenti saremo pronti ad attivarci in tutte le sedi ed i tutti i modi consentiti al fine di tutelare il mondo del lavoro regolato dei porti”.